Lipodistrofia

Lipodistrofia e modifica dell’aspetto fisico


Lipodistrofia, letteralmente, significa “ridistribuzione o riduzione del grasso corporeo”. E’ un’alterazione del metabolismo dei grassi legata all’assunzione di alcuni tipologie di farmaci antiretrovirali in concomitanza con altri fattori di rischio.

La lipodistrofia può presentarsi in due forme: lipoatrofia (perdita di grasso) e lipoipertrofia (accumulo di grasso). Lipoatrofia e lipoipertrofia possono essere concomitanti oppure insorgere indipendentemente l’una dall’altra. La lipoatrofia può colpire le braccia (bicipiti e avambracci), le gambe (generalmente le cosce), i glutei e il volto, mentre la lipoipertrofia può colpire l’addome (che può apparire gonfio e presentare accumuli adiposi sul girovita), il torace, il collo e le spalle (nella regione della nuca), la pelle.

Le modifiche dell’aspetto fisico tipiche della lipoipertrofia sono simili a quelle tipiche del fenomeno dell’invecchiamento.

Quando sei più a rischio…

Un fattore di rischio su cui non si può intervenire è il sesso maschile.

Ci sono fattori di rischio su cui invece si può tentare di intervenire:
  •  basso nadir dei CD4+ (il livello più basso mai raggiunto di CD4);
  • scarso recupero immunologico;
  • esposizione cumulativa agli antiretrovirali, in particolare gli NRTI-inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa (come d4T e AZT) per quanto riguarda la lipoatrofia.

Bisogna poi considerare che la lipoipertrofia si associa ad un alto indice di massa corporea (BMI), che influisce ulteriormente sull’aspetto fisico, nonostante di per sé non abbia a che fare con i livelli lipidici e con la loro distribuzione.

I livelli lipidici (trigliceridi, colesterolo, ecc.) non sono necessariamente collegati alla lipodistrofia. Infatti è possibile presentare sintomi di lipodistrofia con livelli lipidici assolutamente nella norma, o al contrario avere livelli anomali (dislipidemia) ma non sviluppare una lipodistrofia.



Come controllare i cambiamenti del tuo corpo e il rischio lipodistrofico

MASSA CORPOREA, CIRCONFERENZA DELLA VITA E CAMBIAMENTI FISICI

L'indice di massa corporea (IMC) non dovrebbe essere inferiore a 19 kg/m2. Come già detto a proposito del cuore, in generale si considera auspicabile un IMC tra 19 e 25 kg/m2 (normopeso). Misurare la circonferenza della vita consente di valutare l’accumulo adiposo nella zona centrale: la circonferenza non dovrebbe essere superiore a 102 cm nell’uomo normopeso e a 88 cm nella donna normopeso.

Una banale valutazione periodica dei cambiamenti fisici può essere fatta tramite misurazione di arti, addome, fianchi e altre parti del corpo. Ripetuta nel tempo, la misurazione può dare un’indicazione dell’eventuale cambiamento progressivo.







RIDISTRIBUZIONE DEL TESSUTO ADIPOSO

Periodicamente, soprattutto alla presenza di fattori di rischio, è opportuno fare una valutazione obiettiva della redistribuzione del tessuto adiposo, cioè “fotografare” con opportuni esami se e in che misura il grasso si sia redistribuito nel corpo e sui vari organi.







Cosa puoi fare…

LIPOIPERTROFIA 
  • Interventi di tipo nutrizionale (per la correzione del sovrappeso o dell’obesità) in associazione con attività fisica di tipo aerobico hanno dimostrato un beneficio nel ridurre il grasso viscerale. Se questo va a beneficio dei problemi di lipoipertrofia, potrebbe acuire la lipoatrofia sottocutanea.
  • Non esistono switch di terapia antiretrovirale di provata efficacia.
  • Diversi farmaci sono stati utilizzati per il trattamento della lipoipertrofia. L’ormone della crescita diminuisce il tessuto adiposo viscerale, ma può peggiorare la lipoatrofia sottocutanea e la resistenza all’insulina. Il tesamorelin (fattore di rilascio dell'ormone della crescita) si è dimostrato efficace nella riduzione del volume del tessuto adiposo viscerale.
  • Interventi chirurgici (liposuzione) per la correzione della lipoipertrofia possono essere presi in considerazione per la rimozione degli accumuli di grasso localizzati e per la correzione della gobba di bufalo anche se la durata dell’effetto è variabile.

LIPOATROFIA
  • Evitare l’uso di stavudina (d4T) e di zidovudina (ZDV, AZT), o cambiarli preventivamente passando a terapie prive di NRTI. La sostituzione permette un recupero parziale del grasso sottocutaneo potendo determinare un aumento del grasso totale degli arti. Stavudina e zidovudina possono essere sostituiti con abacavir (ABC) o tenofovir (TDF).
  • L'approccio chirurgico può essere eseguito sia mediante la tecnica dell’autotrapianto di tessuto adiposo (lipofilling) oppure attraverso trattamenti riempitivi con filler sintetici (riassorbibili o non riassorbibili). I filler sintetici riassorbibili sono da preferirsi nei soggetti con lipoatrofia meno severa e di età inferiore a 50 anni, i filler sintetici non riassorbibili nei casi di lipoatrofia più severa e con età maggiore di 50 anni ma sono gravati da un maggior numero di complicanze nel lungo periodo. L’uso di filler sintetici è sconsigliato nel trattamento della lipoatrofia in sedi diverse dal volto.