ART

La terapia antiretrovirale: cos’è e come funziona

Da quando è stata introdotta efficacemente contro l’HIV, la terapia antiretrovirale combina tendenzialmente 3 farmaci (molecole) assieme, soprattutto nella prima fase in cui è essenziale abbattere la carica virale. Per questo viene detta anche “triplice”.

I farmaci contro l’HIV ormai sono numerosi e sono raggruppabili in classi: gli inibitori nucleosidici/nucleotidici della trascrittasi inversa (NRTI o NtRTI); gli inibitori non-nucleosidici della trascrittasi inversa (NNRTI); gli inibitori della proteasi (IP); infine, le ultime classi, come gli inibitori dell’integrasi e gli inibitori dell’ingresso (inibitore della fusione o altri inibitori di superficie).

Solitamente la combinazione di base ha 2 nucleosidici/nucleotidici (NRTI o NtRTI) detti anche “di backbone” o “di accompagnamento” e 1 farmaco detto “anchor” o “di sostegno” scelto tra NNRTI, IP o inibitori dell’integrasi o dell’ingresso. Quando si utilizzano gli IP come anchor, spesso si aggiunge un quarto IP a dosi ridotte come potenziante o “booster”.

Oggi alcune combinazioni sono presenti in un’unica pillola, mentre altre si assumono ancora separatamente, e magari in orari diversi della giornata. In ogni caso si tratta sempre di una terapia quotidiana.



















Tabella di sintesi delle principali tossicità di classi di farmaci e singoli farmaci

La tabella è riportata a puro scopo informativo. I farmaci più recenti potrebbero non essere inclusi. Per indicazioni dettagliate e aggiornate è necessario riferirsi SEMPRE al foglietto illustrativo e alle RACCOMANDAZIONI DEL MEDICO.


* Le informazioni sui singoli farmaci si basano sulle linee guida del luglio 2012.
** Ritonavir è presente come booster (r).
*** La sintesi per i farmaci che sono combinazione di altri farmaci riporta unicamente la sommatoria delle sintesi sopra riportate per ciascuno dei principi attivi componenti, e non è esplicitamente segnalata nelle linee guida italiane. Si tratta dunque di una sintesi liberamente tratta dalle informazioni fornite sui singoli farmaci componenti la combinazione.


I vantaggi della terapia ART

Rafforzare il sistema immunitario per evitare l’AIDS

Il primo vantaggio della terapia ART sta innanzitutto nel fatto che riduce drasticamente ed efficacemente il rischio di sviluppare l'AIDS, eliminando il virus dal sangue a livelli di non-rilevabilità e restituendo al sistema immunitario la sua capacità di protezione normale. In questo senso, grazie alle ART la preoccupazione di sviluppare l’AIDS è nella maggior parte dei casi una preoccupazione d’altri tempi. Inoltre, si è visto che il recupero della conta dei CD4 è fortemente collegato al livello più basso ("nadir") di CD4 raggiunto: in altre parole, tendenzialmente più è basso il livello a cui si è scesi con i CD4 prima della terapia, più si fatica poi a risalire.

Ridurre gli effetti dell’infiammazione permanente degli organi

Il secondo vantaggio sta nella riduzione della quantità di virus nel sangue, che a sua volta riduce anche il rischio di eventi negativi legati all'infiammazione permanente causata dall'HIV. Questo aspetto, unito al precedente, fa ritenere che l'inizio più precoce della terapia sia giustificato sia da una migliorata ricostituzione del sistema immunitario, sia da una minore probabilità di eventi AIDS o non-AIDS correlati.

Ridurre il rischio di trasmissione dell’HIV

Un terzo vantaggio sta nel fatto che la riduzione del virus a valori di non-rilevabilità riduce drasticamente anche l'infettività verso gli altri. L'evidenza è tale che oggi il trattamento efficace della persona HIV-positiva (viremia non-rilevabile stabile da almeno 6 mesi), unito all'assenza di altre infezioni sessualmente trasmissibili (sifilide, gonorrea, ecc), si considera una strategia di prevenzione (verso il partner HIV-negativo) complementare alle altre, raccomandata dalla linee guida in coppie sierodiscordanti (un partner HIV-positivo e uno HIV-negativo) o comunque in condizioni di alto rischio di trasmissione dell'HIV.










Gli svantaggi della terapia ART

La tossicità dei farmaci

Sulla tossicità dei farmaci abbiamo già detto. L’impatto più immediato si ha spesso all’inizio, quando si comincia a prendere la terapia per la prima volta, ma gli effetti di solito diminuiscono quando il corpo si abitua. Più insidioso è invece l’impatto a lungo termine, quando gli effetti della tossicità si accumulano danneggiando gli organi nei modi che abbiamo descritto nella Tabella di sintesi delle principali tossicità di classi di farmaci e singoli farmaci e che approfondiremo più avanti. Le tossicità dei farmaci vanno quindi gestite con un’adeguata prevenzione.

L’impatto sulla quotidianità e lo stile di vita

Un altro svantaggio della terapia sta nella sua invasività nella quotidianità e negli stili di vita. L’invasività sta soprattutto in tre ambiti.
  • Innanzitutto gli effetti di tossicità a breve termine sono spesso percepiti come fastidiosi ed obbligano ad una qualche gestione nella vita quotidiana almeno finché non scompaiono. Quelli a lungo termine, come già detto, vanno gestiti con un’adeguata prevenzione.

  •  In secondo luogo l’aderenza quotidiana obbliga spesso a rimodulare abitudini, ritmi e stili di vita sulla base dei tempi, dei ritmi e dei modi indicati per l’assunzione della terapia. Anche questo è un aspetto oggi sempre più gestibile, ma del quale occorre essere consapevoli. Solo tu sai cosa puoi gestire meglio e puoi parlarne con il medico: alcune terapie hanno “margini di tolleranza” temporale più ampi, altre sono più semplici rispetto al numero di pillole (fino ad essere costituite da un’unica pillola).

  • Infine, bisogna considerare che i farmaci possono interagire con altri farmaci, e dunque bisogna sempre informare il proprio medico di quali altri eventuali farmaci non legati all’HIV si stanno utilizzando, o almeno controllare sul sito www.hiv-druginteractions.org che offre uno strumento molto utile sia via web, sia come applicazione per smartphone.